old-www/HOWTO/Italian-HOWTO/usare.html

397 lines
12 KiB
HTML

<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML
><HEAD
><TITLE
>Usare il Software Libero in Italia</TITLE
><META
NAME="GENERATOR"
CONTENT="Modular DocBook HTML Stylesheet Version 1.7"><LINK
REL="HOME"
TITLE="Italian HOWTO"
HREF="index.html"><LINK
REL="PREVIOUS"
TITLE="Terminologia"
HREF="terminologia.html"><LINK
REL="NEXT"
TITLE="Gruppi di utenti e progetti"
HREF="gruppi.html"></HEAD
><BODY
CLASS="sect1"
BGCOLOR="#FFFFFF"
TEXT="#000000"
LINK="#0000FF"
VLINK="#840084"
ALINK="#0000FF"
><DIV
CLASS="NAVHEADER"
><TABLE
SUMMARY="Header navigation table"
WIDTH="100%"
BORDER="0"
CELLPADDING="0"
CELLSPACING="0"
><TR
><TH
COLSPAN="3"
ALIGN="center"
>Italian HOWTO</TH
></TR
><TR
><TD
WIDTH="10%"
ALIGN="left"
VALIGN="bottom"
><A
HREF="terminologia.html"
ACCESSKEY="P"
>Indietro</A
></TD
><TD
WIDTH="80%"
ALIGN="center"
VALIGN="bottom"
></TD
><TD
WIDTH="10%"
ALIGN="right"
VALIGN="bottom"
><A
HREF="gruppi.html"
ACCESSKEY="N"
>Avanti</A
></TD
></TR
></TABLE
><HR
ALIGN="LEFT"
WIDTH="100%"></DIV
><DIV
CLASS="sect1"
><H1
CLASS="sect1"
><A
NAME="usare"
></A
>3. Usare il Software Libero in Italia</H1
><P
>Come avviene il primo incontro con il <EM
>Software
Libero</EM
>?</P
><P
>Spesso, un utente sente parlare di questo "nuovo" sistema operativo
chiamato <EM
>Linux</EM
> da un amico, da qualche collega,
leggendo un articolo su qualche rivista del settore o meno o per qualche
altra via. Il sistema operativo GNU/Linux è infatti uscito dai circoli
ristretti degli esordi, limitati quasi esclusivamente all'ambito
accademico e agli utenti avanzati, così italianamente denominati
"smanettoni", per diventare un fenomeno in grado di coinvolgere decine di
migliaia di persone in ogni ambito (casalingo, lavorativo, educativo),
coinvolgendo di fatto una percentuale significativa ed in costante aumento
di utenti.</P
><DIV
CLASS="sect2"
><H2
CLASS="sect2"
><A
NAME="iniziare"
></A
>3.1. Il difficile è iniziare</H2
><P
>Un utente scopre, in qualche modo, l'esistenza del sistema
operativo GNU/Linux e, se sufficientemente ardimentoso, decide di
provarlo sul proprio computer: può essere spinto a farlo dalla propria
curiosità, dall'insoddisfazione per gli strumenti informatici che fino
ad allora ha utilizzato, da qualche genere di antipatia nei confronti
delle principali case produttrici di software o per qualche altra
ragione ancora. Qualunque sia il motivo che lo spinge, se un utente non
può disporre del supporto diretto di qualche utilizzatore suo conoscente
non può fare a meno di chiedersi da che parte cominciare per provare
questo Linux.</P
><P
>La principale fonte di informazioni è Internet e questo è
particolarmente vero per un sistema operativo nato e cresciuto in
strettissimo rapporto con la rete: la ricerca presso un qualsiasi motore
di ricerca di semplici frasi come "installare Linux" o "ottenere Linux"
restituisce un'enorme quantità di risorse, la cui scrematura sarà il
primo difficile passo per il nuovo utente.</P
><P
>Un utente che sia riuscito a capire come fare per installare
GNU/Linux nel proprio computer e che sia riuscito in qualche modo a
procurarselo può quindi compiere il grande passo ed installarlo.
L'installazione e la configurazione del sistema operativo non sono però
argomenti di competenza di questo documento, ad eccezione della parte
relativa alla localizzazione (Cfr. <A
HREF="localizzazione.html"
><I
>Note sulla localizzazione italiana</I
></A
>); per informazioni relative
all'installazione di una distribuzione GNU/Linux si rimanda quindi alla
numerosa documentazione esistente (Cfr. <A
HREF="documentazione.html"
><I
>Documentazione</I
></A
>).</P
></DIV
><DIV
CLASS="sect2"
><H2
CLASS="sect2"
><A
NAME="incontro"
></A
>3.2. L'incontro con la comunità</H2
><P
>Il nuovo utente, che al giorno d'oggi non dovrebbe più incontrare
grosse difficoltà nell'installazione e nella configurazione del sistema
operativo, si trova di fronte un mondo che per lui è, normalmente,
completamente nuovo: l'aspetto è diverso dai sistemi a cui era abituato
e numerosi programmi si chiamano in modo diverso. L'enorme
semplificazione delle interfacce grafiche avvenuta negli ultimi anni,
unita alla disponibilità di un gran numero di programmi come
<EM
>OpenOffice.org</EM
> (<A
HREF="http://www.openoffice.org/"
TARGET="_top"
>http://www.openoffice.org/</A
>) e
<EM
>Mozilla</EM
> (<A
HREF="http://www.mozilla.org/"
TARGET="_top"
>http://www.mozilla.org/</A
>) su
sistemi operativi diversi e, ovviamente, alla disponibilità in italiano
del software installato dovrebbe, nella maggior parte dei casi, aiutare
il nuovo utente a sopravvivere al primo impatto con il nuovo
sistema.</P
><P
>L'utente che vuole conoscere un po' più del proprio nuovo sistema
operativo o che desidera risolvere alcuni problemi a volte banali, ma
per lui di difficilissima soluzione a causa della novità del sistema,
non ha quindi altra strada che ricercare ulteriori informazioni
utilizzando, naturalmente, soprattutto Internet. Diventa facile, a
questo punto, imbattersi in qualche area di discussione (Cfr. <A
HREF="discussione.html"
><I
>Aree di discussione pubbliche in lingua italiana</I
></A
>), scegliendo
frequentemente quella del gruppo di utenti geograficamente più vicino
(Cfr. <A
HREF="gruppi.html"
><I
>Gruppi di utenti e progetti</I
></A
>).</P
><P
>A dire il vero, bisogna ammettere che l'incontro con gli altri
utilizzatori di GNU/Linux spesso precede l'installazione vera e propria,
in virtù della raccolta di buona parte delle informazioni nelle prime
ricerche proprio presso le onnipresenti aree di discussione pubbliche
dei vari gruppi di utenti e progetti esistenti in Italia.</P
></DIV
><DIV
CLASS="sect2"
><H2
CLASS="sect2"
><A
NAME="newbie"
></A
>3.3. Dalla parte del nuovo utente</H2
><P
>Un nuovo utente che inizia a frequentare i gruppi di utenti, prima
telematicamente e poi, se ve ne sono, durante gli incontri dal vivo, può
imparare moltissimo sul sistema che sta iniziando ad utilizzare.</P
><P
>Bisogna ammettere che l'approccio con la comunità può a volte
essere non lineare: a parte l'elevato livello di litigiosità presente in
alcune situazioni nelle varie aree di discussione (difetto legato
strettamente alla natura telematica dello strumento), il nuovo utente
può a volte subire la scarsa considerazione da parte di un numero per
fortuna ridotto di utenti più esperti. Può capitare, infatti, che il
nuovo utente riceva come risposta ad una sua domanda un laconico RTFM
(Cfr. <A
HREF="discussione.html#gergo"
><I
>Gergo e consigli per l'uso</I
></A
>), del quale, magari,
perfino ignora il significato.</P
><P
>Questo atteggiamento refrattario nei confronti nei nuovi utenti,
che a volte può confluire anche nell'assenza di facili corsi
introduttivi a loro dedicati, è sicuramente dovuto in buona parte al
fatto che gli utenti più esperti si sono dovuti formare studiando in
profondità la documentazione, soprattutto quella in lingua inglese.
Questa loro formazione li rende giustamente avversi a quei nuovi utenti
che pretendono la "pappa pronta", come se un'area di discussione
pubblica fosse al loro servizio, ma evidentemente li rende qualche volta
poco concilianti anche con quegli utenti genuinamente inesperti e che
hanno quindi bisogno di essere guidati nei loro primi passi e che magari
non dispongono di abbastanza tempo o conoscenze tecniche per usufruire
al loro stesso modo della documentazione.</P
><P
>A parte questi casi, non numerosi, ma che però possono rendere la
fruizione spiacevole per il nuovo utente ancora inesperto, l'interazione
con gli altri utenti può risultare davvero gratificante, grazie
soprattutto al supporto che la maggior parte degli utenti più esperti
sarà lieto di fornire. Con costanza e dedizione, consultando
naturalmente la preziosa documentazione esistente, l'utente può
gradatamente migliorare le proprie conoscenze sul sistema GNU/Linux,
riuscendo a diventare completamente autonomo.</P
></DIV
><DIV
CLASS="sect2"
><H2
CLASS="sect2"
><A
NAME="aiutare"
></A
>3.4. Iniziare ad aiutare gli altri</H2
><P
>Una volta fatti i primi passi nel mondo di GNU/Linux, un utente
che sia divenuto più esperto e che decida di frequentare costantemente
le varie aree di discussione esistenti può trovarsi quindi nella
situazione di essere a propria volta in grado di aiutare dei nuovi
utenti, fornendo loro i consigli maturati con la propria esperienza,
restituendo l'aiuto ricevuto a propria volta nell'arco della propria
crescita e contribuendo quindi alla sempre maggiore diffusione di
GNU/Linux e del Software Libero.</P
><P
>L'utente maturo può poi sicuramente collaborare con il proprio
gruppo di utenti e con altre iniziative, italiane e non, partecipando
all'organizzazione di eventi, incontri e quant'altro, in quell'ottica
collaborativa che è fondamentale nella natura del Software
Libero.</P
><P
>Un passo ulteriore che l'utente può compiere, se sufficientemente
motivato, è quello di intervenire in prima persona al miglioramente del
software esistente: non solo programmando o segnalando problemi dei
programmi, ma anche partecipando a quei progetti di localizzazione (Cfr.
<A
HREF="localizzazione.html#progetti-localizzazione"
><I
>Progetti di
localizzazione</I
></A
>) che tanto possono fare per
aiutare i primi passi dei nuovi, futuri utenti.</P
></DIV
><DIV
CLASS="sect2"
><H2
CLASS="sect2"
><A
NAME="quanti"
></A
>3.5. Quanti utenti in Italia?</H2
><P
>Il nuovo utente potrà aggiungere, se desidera, il proprio nome al
<EM
>Linux Counter</EM
> (<A
HREF="http://counter.li.org/"
TARGET="_top"
>http://counter.li.org/</A
>), un
servizio che cerca di quantificare l'utilizzo nel mondo del sistema
operativo GNU/Linux. È disponibile anche una statistica degli
<EM
>utenti italiani</EM
> (<A
HREF="http://counter.li.org/reports/place.php?place=IT"
TARGET="_top"
>http://counter.li.org/reports/place.php?place=IT</A
>)
che, si ricordi, riguarda esclusivamente gli utenti registrati, ovvero
una minima parte dell'utenza complessiva.</P
><P
>Quanti sono, quindi, gli utenti italiani? Una stima molto rozza si
può ottenere applicando al citato elenco di utenti italiani la medesima
proporzione usata sul <EM
>Linux Counter</EM
> per la stima
del numero reale di utenti nel mondo, il che darebbe un risultato di
quasi 700.000 utenti italiani! Questo numero, si ricordi, è frutto di
una stima molto rozza e la cifra reale potrebbe essere ben diversa, ma è
comunque significativo di come in Italia vi siano oggi decine, forse
centinaia di migliaia di utenti di GNU/Linux.</P
><P
>Un nuovo utente, pertanto, <EM
>non è solo</EM
>, ma
bensì è partecipe insieme a tantissime altre persone ad una vera e
propria <EM
>rivoluzione dell'informatica</EM
> che sta
avvenendo nel nostro paese così come nel resto del mondo.</P
></DIV
></DIV
><DIV
CLASS="NAVFOOTER"
><HR
ALIGN="LEFT"
WIDTH="100%"><TABLE
SUMMARY="Footer navigation table"
WIDTH="100%"
BORDER="0"
CELLPADDING="0"
CELLSPACING="0"
><TR
><TD
WIDTH="33%"
ALIGN="left"
VALIGN="top"
><A
HREF="terminologia.html"
ACCESSKEY="P"
>Indietro</A
></TD
><TD
WIDTH="34%"
ALIGN="center"
VALIGN="top"
><A
HREF="index.html"
ACCESSKEY="H"
>Partenza</A
></TD
><TD
WIDTH="33%"
ALIGN="right"
VALIGN="top"
><A
HREF="gruppi.html"
ACCESSKEY="N"
>Avanti</A
></TD
></TR
><TR
><TD
WIDTH="33%"
ALIGN="left"
VALIGN="top"
>Terminologia</TD
><TD
WIDTH="34%"
ALIGN="center"
VALIGN="top"
>&nbsp;</TD
><TD
WIDTH="33%"
ALIGN="right"
VALIGN="top"
>Gruppi di utenti e progetti</TD
></TR
></TABLE
></DIV
></BODY
></HTML
>